sabato 26 marzo 2011

da Hiroshima a Fukushima


Un excursus da Hiroshima a Fukushima
pubblicata da Dario Tamburrano 27 marzo 2011
"Nel nostro mondo ordinario, imprevedibile e fallace, non abbiamo bisogno di altre forze primordiali capaci di grandi distruzioni. Il potere della fissione e della fusione nucleare appartiene alle stelle. Ed è li che dovrebbe rimanere. La recente catastrofe di Fukushima è la più grande conferma di questa verità"
di Tilman Ruff
MELBOURNE, Australia, 19 marzo 2011

(fonte Kyodo News Opinion http://english.kyodonews.jp/news/2011/03/79583.html)
L'agricoltura stanziale ebbe inizio circa 12.000 anni fa.
Se i figli degli uomini ancora nasceranno e giocheranno in un pianeta ospitale nei prossimi 12.000 sarà perché saremo stati in grado di sconfiggere il pericolo degli armamenti nucleari e prevenire i i disastri del cambiamento climatico. Dodicimila anni non fa non è in realtà un epoca così remota.

In un pianeta come la Terra che ha un'età di 4 miliardi e 600 milioni di anni, 12.000 anni corrispondono a sole 400 generazioni, la metà del tempo di dimezzamento del plutonio 239, una delle sostanze cancerogene più potenti in assoluto, e che viene prodotta in ogni reattore nucleare e presente in gran quantità nel combustibile MOX usato nel reattore numero 3 della centrale di Fukushima Daiichi ed è uno dei dei due tipi di combustibile che vengono impiegati nelle armi nucleari.

Se le persone guardassero indietro, a questi 12.000 anni di storia, si gratterebbero la testa di fronte alla insuperabile follia del ventesimo e ventunesimo secolo.

Un ingegnoso confinamento dell'energia primordiale che dà luce alle stelle, è all'interno di decine di migliaia di testate nucleari, delle quali circa 2000 ancora oggi pronte ad essere lanciate in pochi minuti. Armi delle quali solo un'autoreferenziale oligarchia si è arrogata il diritto di minacciare i diritti di nascita di tutta l'umanità. Armi in grado di rilasciare temperature più calde del Sole, e radiazioni tali da poter fornire dosi letali con meno energia del calore contenuto in una tazzina di caffè.

La stessa enorme potenza sparpagliata in centinaia di reattori nucleari impiegati per bollire l'acqua nella maniera più pericolosa possibile, aumentando di circa un milione di volte la radioattività del loro combustibile. Dopo pochi decenni questi reattori diventano loro stessi un rifiuto radioattivo che necessita di un completo isolamento per centinaia di migliaia di anni in un piccolo pianeta interconnesso, con 11 terremoti di magnitudine 8.5 o superiore nel 20esimo secolo e 5 nei primi 11 anni del 21nesimo, molti dei quali hanno scatenato degli tsunami. La proliferazione di reattori nucleari che va oltre il rischio di una guerra atomica è stata giustificata con il pretesto di rallentare il cambiamento climatico.

Le nostre principali responsabilità condivise sono chiare: prima di tutto negoziare un irreversibile e verificabile trattato globale per un urgente messa al bando e l'eliminazione di tutti gli ordigni nucleari. Questo comporta che l'arricchimento dell'uranio debba essere regolato in maniera stringente e che cessi l'estrazione del plutonio dalle scorie nucleari.

In secondo luogo va bloccato il rampante riscaldamento globale con una massiccia e rapida implementazione dell'efficienza energetica, con la riduzione della domanda di energia ed una produzione da fonti rinnovabili pulite e sicure.

Nel nostro mondo ordinario, imprevedibile e fallace, non abbiamo bisogno di altre forze primordiali capaci di grandi distruzioni. Il potere della fissione e della fusione nucleare appartiene alle stelle. Ed è li che dovrebbe rimanere. La recente catastrofe di Fukushima è la più grande conferma di questa verità.



Tilman Ruff è il responsabile della campagna internazionale per la messa al bando degli armamenti nucleari - International Campaign to Abolish Nuclear Weapons - e professore associato presso il Nossal Institute for Global Health all'Università di Melbourne in Australia)