giovedì 22 novembre 2012

LAURA PICCHETTI:
HO SENTITO CROZZA ..CHE SBERLEFFA INGROIA ...ADESSO HO SENTITO CHE FAZIO E LUCIANINA FANNO SAN REMO....C'E UNA TARANTOLA CHE DA INCARICHI A CHI LE PARE.... 
MA NON VI SEMBRA ANCHE TROPPO SCOPERTO QUESTO VOLGARE MERCATO.....DEI COSIDETTI COMICI .....CHE SPUTTANANO... PER OTTENERE VANTAGGI PER LA LORO CARRIERA.???
TANTO GLI ITALIANI VOGLIONO SOLO RIDERE
E LA RAI LO OFFRE A 120 EURO ALL'ANNO.
BASTA.. NON E' VERO? 
COSA VOLETE DI PIU'?


----------- DI PIETRO: Monti, sostenuto da PD, PDL, FLI E UDC, ha fatto 3 MILIONI di disoccupati con il 36% di giovani. 4 italiani su 10, sognano un posto fisso. Ha scaricato la crisi sul ceto medio-basso e sulle fasce più deboli, lasciando impuniti corruttori, evasori e amici delle banche. Rivoluzione Civile vuole cancellare la precarietà, ripristinare in pieno l’articolo 18, sostenere pensioni e salari, creare occupazione con investimenti, ricerca, sviluppo e il reddito minimo. Pretendiamo venga applicato sul serio l'Art.1 della Costituzione per affrontare la prima emergenza: il lavoro !

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/02/02/ingroia-pd-ci-ha-offerto-due-senatori-mascherati-per-desistere/487318/

Il Fatto Quotidiano  

“... Ingroia: “Violante ci ha offerto due senatori ‘mascherati’ per desistere” Il leader di Rivoluzione Civile racconta la "proposta indecente" che gli avrebbe fatto l'esponente del Partito Democratico e precisa: "L'unica proposta politica l'avevamo fatta noi a loro, ma Bersani non ha accettato perché evidentemente aveva già deciso di fare un accordo con Monti dopo le elezioni" di Redazione Il Fatto Quotidiano |


  Due senatori in cambio della desistenza. 

Questa, secondo Antonio Ingroia, sarebbe la “proposta indecente” fatta dal Partito Democratico a Rivoluzione Civile: “Certo che il Pd ci ha proposto la desistenza – ha detto il magistrato nella sua Palermo -, la loro proposta era che noi dovevamo desistere e che un paio di senatori ‘mascherati‘ dovevano essere presentati nella lista del Pd. Mascherati perché non si doveva capire e riconoscere che erano nostri, perché Bersani doveva dimostrare poi a Monti che non aveva fatto alcun accordo con noi. 


Siamo seri”. Come rivelato dallo stesso Ingroia in un’intervista a Fanpage.it, l’autore dell’”offerta” è stato Luciano Violante: “Franceschini ha ragione quando dice che non ci siamo mai visti – spiega il leader di Rivoluzione Civile -. Infatti è stato Violante, nel corso di un incontro, ad avanzare la proposta dei due senatori ‘mascherati’. Il Pd sa bene chi è stato”. Ingroia afferma che gli unici a proporre una proposta politica al Pd erano stati proprio loro di Rivoluzione Civile: 

non si trattava di un “patto di desistenza”, ma di “un governo di centrosinistra riformista e progressista, dove non poteva esserci spazio per Monti, portatore di una politica neoliberista che stanno piangendo ancora oggi molti lavoratori italiani”. Secondo Ingroia, “Bersani non ha accettato perché evidentemente aveva già deciso di fare un accordo con Monti dopo le elezioni”. 

 Gli attacchi di Ingroia non risparmiano nessuno, né Pier Luigi Bersani, né tantomeno Beppe Grillo e Nichi Vendola: “Bersani da una parte e Grillo dall’altra si sono mostrati mestieranti della politica perché chi guarda al bene del Paese cerca il dialogo e un’alternativa di governo. Bisogna smascherare le ipocrisie. 

Mentre noi cercavamo un accordo con il Pd, Bersani stringeva un accordo sottobanco con Monti che, con Berlusconi, glielo ricordiamo, sono le due facce della stessa medaglia”. “Appena siamo entrati in scena i sondaggi del Pd – ha aggiunto – sono calati. Hanno paura di perdere“. 

Come Beppe Grillo: “Apprezzo il Movimento 5 Stelle, ma sempre meno chi li guida. Grillo ha avuto paura del confronto e che una parte del suo elettorato transitasse da noi”. Il procuratore aggiunto in aspettativa mette sul banco degli imputati anche Vendola: “Sta usando la coalizione del centrosinistra come un taxi per superare lo sbarramento del 4%.

 Noi siamo più coraggiosi. 

Troppo comodo pensare di fare l’anima bella dopo”.

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Staminali, "Crozza-Ingroia" fa satira sulle cure condotte da Andolina e il popolo del web si ribella

  • CRONACA Il capolista di Rivoluzione civile: «Fatto grave per le speranze di molti pazienti»
  • 2.2.2013 | 23.51 - «Ho visto la trasmissione di Crozza. Non so se si sia trattato di penosa leggerezza o di malafede guidata dalla politica. Certo l'effetto è stato devastante dal punto di vista politico e grave anche per le speranze di molti pazienti». Amaro il commento di Marino Andolina sulla sua bacheca di Facebook dopo la puntata di "Crozza nel Paese delle meraviglie" andato in onda ieri sera su La7. 

    Il comico genovese, alle prese con l'irresistibile imitazione di Antonio Ingroia, ha attaccato pesantemente la candidatura del medico triestino al Senato nelle liste di Rivoluzione civile, indagato per associazione a delinquere dal pm torinese Guariniello per le sue cure con cellule staminaliAl minuto 2:50 del video che vi proponiamo parte l'attacco di Crozza e degli autori del programma.

    Duro il giudizio di Andolina. «Anche i giudici guardano la tv e sono sensibili al fascino di un comico. Finora una quindicina di pazienti aveva vinto il ricorso contro l'Aifa e ottenuto dai giudici civili l'imposizione delle cure con in nostri "farmaci guasti". Per i prossimi la strada si fa in salita».

    «
    In questo mondo rovesciato basta una cazzata detta da un comico per causare la morte di un bambino. Io non mollo, ma oggi non è un buon giorno», conclude il medico triestino che sul web ha trovato centinaia di messaggi di solidarietà. «Sig. Crozza a nome di tante famiglie, che io rappresento - dice Pietro Crisafulli, presidente dell'associazione Sicilia risvegli onlus - che stanno soffrendo nella totale indifferenza, chieda pubblicamente scusa». 

    «Illustre dott. Crozza... - scrive ancora un papà sul sito dell'emittente televisiva - la mia bimba è una delle fortunate che ha potuto ricevere i medicinali "scaduti e pericolosi" che somministra il dott. Andolina. Si chiamano staminali! Perché "conviene" chiamarli farmaci, e non trapianti come dovrebbero. Nel mio caso cellule che la mamma ha donato alla sua bimba sono diventate farmaci. Il dott. Andolina pur di curare mia figlia si è rovinato la vita, bastava solo facesse finta di non vedere come hanno fatto tutti gli altri medici. Ma lui il giuramento di Ippocrate l'ha fatto davvero!».

    «La mia bambina, con una malattia neurodegenerativa incurabile, sta migliorando da oltre 16 mesi. Ma a nessuno importa. Non voglio difendere la campagna politica del dottore, ma la battaglia che lui combatte a sue speseassieme a decine di famiglie nei tribunali d'Italia per ottenere queste cure».

    Roberto Toffolutti