lunedì 4 gennaio 2010

SE QUESTA E' ITALIA ..........................


Napolitano frena la crisi....

Berlusconi a Bossi: federalismo entro Natale.
Bagnasco: non è più tempo di galleggiare
08 novembre, 23:33

Bagnasco, non e' piu' tempo di galleggiare Bersani, governo breve per L.elettorale e lavoroFini: premier si dimetta oppure Fli via da governo
di Yasmin Inangiray
Avanti con l'azione di governo, la leadership è mia. Silvio Berlusconi, dopo due ore di vertice ad Arcore con lo stato maggiore della Lega guidato da Umberto Bossi rilancia sul governo anche se l'ordine di scuderia è quello di non fare comunicazioni ufficiali. Nessuna dichiarazione, a parte il comunicato congiunto dei capigruppo del Carroccio in cui si spiega che "l'incontro è servito per fare il punto della situazione" e ne "é emersa l'assoluta sintonia sui problemi concreti del Paese". Nessun passo indietro dunque come chiesto da Gianfranco Fini. Il presidente della Camera non replica alle notizie che arrivano da Milano lasciando che a parlare sia Italo Bocchino: "La crisi c'é" ribadisce il capogruppo di Fli. In ambienti dei futuristi il commento alla risposta ufficiosa di Arcore è solo uno: se viene confermata dal Cavaliere in persona il ritiro della squadra di governo è inevitabile. Giorgio Napolitano interviene, con una nota, per richiamare tutti al senso di responsabilità sulla Finanziaria: "La sua approvazione è inderogabile", dice.

In ambienti del Quirinale si preisa che il Capo dello Stato non "entra nel merito di nessuno degli scenari politici evocati". Resta il fatto che l'intervento del Colle sembra indicare altre priorità immediate rispetto al dibattito politico e gli scenari di crisi evocati in questi giorni. Bocche cucite nelle file della Lega. Bossi ha trascorso la giornata facendo la spola tra il quartiere generale di via Bellerio e la residenza del premier. Un incontro, quello con Berlusconi, che è servito al senatur per mettere in chiaro quali sono le priorità del Carroccio, federalismo in testa. La Lega avrebbe ribadito la sua lealtà al Cavaliere ricevendo da quest'ultimo l'assicurazione di approvare gli ultimi decreti sul federalismo prima di Natale. La pazienza dei lumbard di fronte al logoramento a cui è sottoposto il governo, avrebbe fatto capire il Senatur, non è eterna tant'é che i leghisti avrebbero avanzato al Cavaliere l'ipotesi di essere loro a trattare con Fini per cercare di trovare un accordo per salvare la legislatura. Una proposta che avrebbe lasciato scettico il premier per nulla convinto che, alla luce di quanto deciso da Perugia, il presidente della Camera sia disposto a dei ripensamenti. Bossi però avrebbe rassicurato il presidente del Consiglio di non aver cambiato idea sul voto anticipato nel caso la maggioranza non avesse più i numeri. Ovviamente il tutto verrebbe ridiscusso, è la convinzione di molti nel Pdl, nel caso i leghisti non ottenessero i via libera finale al federalismo, in quel caso, è l'idea che circola in ambienti piediellini, Bossi potrebbe pure rompere il patto con il Cavaliere ed appoggiare un ipotetico governo che gli garantisse l'ok ai decreti. Voglio andare avanti - avrebbe in sostanza detto Berlusconi a Bossi - sono convinto che i finiani non saranno così compatti come dicono nel momento in cui devono staccare la spina al governo. E comunque, avrebbe insistito, se dovessero sfiduciarmi dovranno poi motivarlo a chi li ha votati.

Avanti con il governo - continua a ripetere Berlusconi -, anche nel momento in cui Fli ritirerà la sua delegazione dal governo: Siamo andati avanti tre mesi con l'interim allo Sviluppo Economico, sarebbe stato il ragionamento fatto con i fedelissimi, il problema non è certo il ministero delle Politiche europee, cioé l'ipotetica uscita di un ministro di Fli. Se il premier punta a stanare i finiani con il voto in Aula non può però non fare i conti con i numeri delle Commissioni. Fondamentale sarà la riunione di maggioranza con Giulio Tremonti in programma per domani sulla Finanziaria. Il ministro dell'Economia dovrà far quadrare i conti con le tante richieste che arrivano dai gruppi provando a blindare il testo ed evitare altri incidenti. E se il voto dei finiani è fondamentale per la commissione Bilancio, lo stesso vale per quella Bicamerale che ha all'esame i decreti sul federalismo. Berlusconi seguirà gli sviluppi della vicenda in contatto telefonico con i suo nel corso dei sopralluoghi prima in Veneto con Umberto Bossi e poi nel pomeriggio all'Aquila. Non si esclude però che già domani, al massimo mercoledì, il Cavaliere riunisca lo stato maggiore del Pdl.





ARTICOLO DI IVAN BERNI -
chi invoca l’igiene pubblica contro gli immigrati è un razzista
della peggior specie. Condividi
Oggi alle 19.20
Giuseppe Civati ha pubblicato sul suo blog il seguente articolo
di Ivan Berni:
"Se il buongiorno si vede dal mattino prepariamoci a una delle
campagne elettorali più ripugnanti degli ultimi vent’anni.
Alla faccia del Partito dell’amore di berlusconiano conio,
la Lega si sta disponendo ad aggiornare nel modo peggiore
il proprio, già orribile, arsenale propagandistico.
Un “upgrade” nel segno del razzismo esibito, che non mostra
vergogna a rivendicare in pubblico anche le posizioni più
estreme, offensive, razionalmente insostenibili.
La mozione che i leghisti hanno presentato, nei giorni scorsi,
nei consigli di zona – e di cui ha dato conto Repubblica
Milano – è il disgustoso antipasto di un escalation.
Gli uomini della Lega chiedono “controlli igienico sanitari
nelle residenze degli stranieri” e insieme invocano
“maggior rigore di fronte al reato di immigrazione clandestina”,
invitando – parola dell’assessore regionale al Territorio
Davide Boni, i milanesi “doc” a trasformarsi in agenti della
Stasi, “segnalando gli immigrati irregolari”.
Alla mozione leghista nei Cdz di Milano , per non farsi
scavalcare troppo a destra, fa eco il patto stipulato
dall’assessore regionale ala Polizia locale Stefano Maullu,
Pdl, che invita gli amministratori di condominio a segnalare
ai vigili “Il sovraffollamento negli alloggi e i contratti
di affitto irregolari”. Precisa, Maullu, di non voler fare
“crociate contro gli stranieri”, ma mentre lo dice gli cresce
il naso, visto che con tutta evidenza si tratta di una ben
poco nobile gara a chi la spara più grossa, sulla pelle
degli immigrati.
Forma e sostanza di queste trovate non possono essere
archiviate come folclore pre elettorale, come trombonate
utili a raccattare qualche manciata di voti per poi finire
nel dimenticatoio. No: i danni indotti da queste ignominie
sono gravi e sempre più irrecuperabili.
Invitare i cittadini allo “spionaggio attivo” e alla denuncia
verso persone definite “clandestini” che hanno, come unico
torto, la mancanza di un permesso di soggiorno è
semplicemente spaventoso.
A questo porta una legislazione che ha trasformato in reato
la presenza fisica del clandestino, che ha trasformato il
corpo dello straniero in una minaccia, che ha bollato
come criminali i bisogni elementari delle persone:
un tetto, un piatto di minestra, un lavoro.
Presentare la delazione come comportamento virtuoso è,
di per sé, mostruoso e immorale, ma lo è ancor di più
se la si associa alla difesa dell’igiene pubblica.
Qui, attenzione, i leghisti si stanno avvicinando a
larghi passi all’argomentare dei nazisti, dei persecutori
degli ebrei e dei “diversi”. Che significa “controlli
igienico sanitari nelle residenze degli stranieri”?
Di quali pericoli igienici sarebbero portatori gli immigrati?
Perché si allude, neanche troppo nascostamente, all’equazione
sporcizia-immigrazione? Il livello di desolazione politica,
e umana, di chi si fa portatore di un simile armamentario
è tale da provocare sconforto, prima ancora che indignazione
e rabbia.
E però sarebbe sciocco e superficiale pensare che si tratti
di bravate. I leghisti questa iniziativa l’hanno pensata
e pesata: l’ignobile “white Christmas” di Coccaglio, il
paesino dove il sindaco lombard ha invitato i concittadini
a denunciare gli stranieri irregolari, non è stata
una fuga in avanti. E’ stato il test di una campagna generale
da scatenare in vista dell’appuntamento delle elezioni
regionali.
Sarebbe il caso che il centrosinistra dicesse le cose come stanno:
chi invoca l’igiene pubblica contro gli immigrati è un razzista
della peggior specie. E chi si porta appresso i razzisti,
del razzismo è complice diretto."

Non aggiungo altro, se non che non mi riconosco più nel mio Paese.